Il potere del profumo del cibo: la strategia segreta dei fast food
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Il potere del profumo del cibo: la strategia segreta dei fast food

Cibo da fast food

Sapevi che un odore studiato ad hoc può essere un potentissimo strumento di marketing? Le catene di fast food sì: ecco il loro segreto.

L’olfatto è uno dei cinque sensi che più è in grado di influenzarci. Infatti, la gran parte delle nostre scelte inerenti a cosa mangiare e dove, sono dettate proprio dalla percezione che abbiamo degli odori. Forse però non sai che non si tratta di un semplice “caso”, ma di una strategia ben precisa, il neuromarketing olfattivo.

Il profumo del cibo, infatti, può diventare un potentissimo strumento per influenzare le scelte dei consumatori e vendere di più. Si tratta di un metodo sfruttato da tantissime catene di ristorazione: scopriamo come.

Come gli odori influenzano le nostre scelte

Ma come fanno gli odori a determinare le nostre scelte? Tutto parte da un aspetto innato nell’essere umano, ossia la sua naturale predisposizione ad essere attirato da un certo tipo di cibo non appena sente un profumo che glielo ricorda. Il neuromarketing olfattivo ha studiato a lungo questo aspetto e, dopo molteplici ricerche, è arrivato a sviluppare una serie di strategie che oggi sono utilizzate dai ristoranti di tutto il mondo.

L’aspetto principale dell’olfatto è che è controllato direttamente dal sistema limbico, una parte del cervello che regola anche le nostre emozioni e la memoria. Ed è proprio qui che sta il segreto del neuromarketing olfattivo: sfruttare un profumo per generare in modo inconscio un ricordo e un’emozione. In questo modo, senza che ce ne possiamo rendere conto, tra noi e il brand si crea un legame emotivo in grado di fidelizzarci.

Il caso McDonald’s

Se vogliamo fare un esempio concreto, McDonald’s fa al caso nostro. La nota catena di fast food utilizza il neuromarketing olfattivo sin dalla sua fondazione e inutile dire che questa strategia sia parte integrante del suo successo.

Nel 2024 McDonald’s ha deciso di creare una geniale campagna pubblicitaria per il Giappone. Questa si basava sulla rappresentazione dei prodotti iconici del brand sotto forma di boccette di profumo. Il risultato? Per mesi i consumatori hanno richiesto che venissero davvero create delle bottigliette al profumo di patatine fritte.

Patatine fritte all'interno del contenitore rosso e giallo appoggiato sul tavolo di un ristorante Mc Donald's
Patatine fritte del Mc Donald’s – primochef.it

L’azienda ha fatto caso a questo aspetto e colto subito l’occasione per potenziare la propria campagna marketing. Come? Installando in Olanda il primo cartellone pubblicitario profumato al mondo ed è stato un successo.

A ogni profumo un risultato diverso

In ogni caso, non tutti i profumi funzionano allo stesso modo. Ad esempio, gli odori fruttati sono in grado di stimolare maggiormente l’appetito, sopratutto la pera: infatti, alcuni studi hanno dimostrato che se si sente il suo profumo, aumenta il desiderio di gustare un piatto a base di questo frutto. Dall’altro lato, i profumi troppo complessi da riconoscere rischiano di confondere i clienti, facendo perdere efficacia alla strategia di marketing.

Pertanto, ciò che conta di più per le catene di ristorazione non è tanto stimolare l’appetito nei clienti, quanto piuttosto creare un collegamento molto forte tra profumo e locale: quando senti un certo odore, in modo automatico pensi a un determinato ristorante che lo utilizza e, senza rendertene conto, stringerai con lui un patto di fiducia.

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ultimo aggiornamento: 9 Aprile 2025 11:41

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